Come sapete, oltre a Hand of Doom io gestisco due webzine musicali, i cui contenuti sono principalmente recensioni di album, recenti o vecchi che siano. Nella maggior parte dei casi, all'uscita di una nuova recensione non succede nulla di male, il recensito ringrazia e morta lì; accade però ogni tanto che qualcuno si lamenti di un voto o di una critica, scadendo a volte in flame pubblici. L'ultima volta invece la reazione arrabbiata è giunta in privato; è stato però il contenuto di questa risposta ad avermi dato da pensare. La persona che l'ha scritta, infatti, lamentava che la collaboratrice che aveva realizzato la recensione avesse dato semplicemente un giudizio e non avesse invece fatto un lavoro di critica costruttiva, di cui il gruppo avrebbe potuto beneficiare. A mio avviso, non è vero, l'autrice della recensione secondo me ha spiegato benissimo i difetti dell'album, non li ha semplicemente stroncati con poche parole; ammettendo però che lo sia, io lo stesso non ci troverei nulla di male.
L'ho già detto diverse volte, specie nell'amatissimo post (è quello più letto di sempre del blog!) "I giudizi negativi e la maturità": bisogna avere la maturità di accettare le critiche, mai lamentarsi, e soprattutto si deve imparare da esse, quando possibile. Il punto è: lo scopo primario delle recensioni è proprio questo? Secondo me, assolutamente no. Il loro obiettivo è, e in fondo è sempre stato nella storia, un altro: quello di consigliare (o sconsigliare) un prodotto al suo possibile fruitore finale. Se poi anche chi ha realizzato lo stesso prodotto trova qualcosa di utile nella recensione, tanto meglio; non è però quella la cosa importante. In effetti, è sufficiente che una recensione sia chiara e faccia comprendere al consumatore se quell'opera fa per lui o meno: in questo modo svolge il suo compito a meraviglia, e non c'è bisogno d'altro. E' pur vero, d'altra parte, che la recensione perfetta non esiste, perché ogni autore ne scrive seguendo i propri gusti: ma io ritengo che qualsiasi recensione, purché sia fatta con un minimo di cognizione di causa, possa dare le giuste indicazioni a chi la legge.
Non voglio essere ipocrita: mi fa sempre piacere quando un gruppo musicale mi dice che una recensione gli è stata utile, o addirittura che ho colto in pieno il significato del suo album (succede spesso, in realtà - sarò bravo, che vi devo dire!). Tuttavia, farmi fare complimenti non è il mio scopo principale quando scrivo recensioni: forse lo era una volta, ma ora che sono un po' più maturo e professionale non è più così. Che mi facciate i complimenti oppure mi insultiate perché non sono stato costruttivo a sufficienza, ha poca importanza: quegli articoli sono e restano appannaggio principalmente degli ascoltatori/lettori/consumatori, e non certo di voi musicisti/scrittori/artisti!
La domanda: vi è mai capitata una situazione come quella che ho descritto all'inizio?
Non voglio essere ipocrita: mi fa sempre piacere quando un gruppo musicale mi dice che una recensione gli è stata utile, o addirittura che ho colto in pieno il significato del suo album (succede spesso, in realtà - sarò bravo, che vi devo dire!). Tuttavia, farmi fare complimenti non è il mio scopo principale quando scrivo recensioni: forse lo era una volta, ma ora che sono un po' più maturo e professionale non è più così. Che mi facciate i complimenti oppure mi insultiate perché non sono stato costruttivo a sufficienza, ha poca importanza: quegli articoli sono e restano appannaggio principalmente degli ascoltatori/lettori/consumatori, e non certo di voi musicisti/scrittori/artisti!
La domanda: vi è mai capitata una situazione come quella che ho descritto all'inizio?
Per fortuna non mi è mai successo di ricevere commenti poco belli dal recensito.
RispondiEliminaInvece, non so se hai letto da me due giorni fa, mi è capitato di ricevere un regalo dopo una recensione (obiettiva, non accomodante). E mi ha fatto piacere.
Ma hai ragione, le recensioni servono al fruitore, non all'autore.
Moz-
Mea culpa, mi era sfuggito il tuo post su Diabolik, ma l'ho recuperato ora. Buon per te, a me non è mai successa una cosa del genere, di solito mi va molto peggio. Per esempio, con gli mp3 sono pochi quelli che ti mandano il CD, il che per un collezionista di dischi come me non è tanto positivo. Questo però alla fine non è troppo pesante, c'è molto di peggio. Per esempio, di solito in cambio di una recensione chiedo semplicemente una condivisione su Facebook, così almeno da far leggere la webzine ad altre persone che non la conoscevano. Diciamo però che almeno un gruppo/etichetta discografica/PR su due non solo non lo fa, ma evita persino di rispondere alla mail con cui gli mando la recensione. Posso capire quando capita perché la recensione è negativa o comunque molto critica, ma la maggior parte dei casi di questo tipo avviene con recensioni anche molto positive, il che spesso mi fa chiedere se non è il caso di smettere di farlo. Non so se è perché io rispetto a te ho molti meno fan, o se il mondo dell'editoria e del fumetto è più "gentile" rispetto a quello della musica, fatto sta che le mie soddisfazioni non sono tante, anche se ci sono - non voglio essere del tutto negativo, dai :D .
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