venerdì 13 giugno 2014

Broken glass

Nuova settimana, nuovo racconto, anche se questo rispetto a quello della scorsa settimana è nuovo di zecca. E' una novella molto breve, con cui ho partecipato ad un altro mini-contest su un forum, e l'ho scritto intenzionalmente come presa in giro ironica ad uno dei "fenomeni" usciti negli ultimi decenni. Per il resto, non vi dico altro; spero soltanto che vi piaccia!

Broken glass

Il silenzio della ore piccole della notte era infranto solo dal lieve rumore prodotto dalle dita di Max che si muovevano rapide sulla tastiera del computer. Tutto era cominciato tre giorni prima: stava scandagliando la rete come spesso faceva, alla ricerca di nuove cospirazioni smascherate da quei pochi ricercatori della verità onesti e non al soldo dei governi, quando si era imbattuto in due articoli che lo avevano colpito. Parlavano di due argomenti molto diversi, eppure l’uomo aveva notato subito alcune somiglianze, e man mano che approfondiva, gli sembrava sempre più chiaro ci dovesse essere un collegamento tra quei fatti apparentemente slegati. I tasselli del puzzle andarono tutti al loro posto man mano che ricercava nuove prove, e l’uomo scriveva febbrilmente da ormai quasi un’ora: troppo clamorosa era la sua scoperta per rimandare la sua pubblicazione al giorno successivo.
“Finalmente il Nuovo Ordine Mondiale creato dai Rettiliani e l’illusione di massa perpetrata attraverso le grandi industrie farmaceutiche con cui esso controlla il mondo verranno definitivamente messi a nudo, e nessuno potrà fare niente impedirlo!” si disse con soddisfazione mentre scriveva le ultime parole dell’articolo sul gigantesco complotto da lui scoperto, prima di prendersi una pausa dal computer.

Dieci minuti dopo, Max tornò nuovamente alla scrivania. Rilesse con molta calma l’articolo, in cerca di errori, ma non ve ne erano: era perfetto, la cosa migliore che avesse mai scritto per il suo blog “La Verità dietro l’Inganno”.
“E’ ora di pubblicare” pensò infine; subito dopo il silenzio venne d’improvviso squarciato da un fortissimo rumore di vetri rotti proveniente dal bagno, che lo fece spaventò a morte.
“Cos’è stato?” pensò l’uomo, il cuore in gola. Il silenzio era già tornato a dominare, ma passò qualche lungo minuto prima che Max si decidesse a muoversi.
“Forza, hai sfidato senza paura le scie chimiche uscendo di casa, puoi affrontare  anche questo” si disse tra se per farsi coraggio, alzandosi lentamente dalla sedia. Percorse il breve corridoio con angoscia crescente ad ogni passo; arrivato alla porta del bagno, dopo un profondo sospiro ne socchiuse la porta. Le luci erano spente, ma un certo chiarore filtrava dai lampioni lì fuori, e nella semioscurità Max scorse un grosso oggetto che giaceva sulle piastrelle al centro della stanza.
“Mio dio, è sicuramente una granata o una bomba al gas nervino… possibile che il Nuovo Ordine Mondiale mi abbia scoperto ancor prima di rivelare la verità?” sussurro piagnucolando. Per un minuto rimase a fissare sgomento l’oggetto, paralizzato dalla paura, ma nulla accadde. Cautamente, allora, facendosi forza, fece un passo in avanti, pronto al minimo segnale di pericolo a darsela a gambe; tuttavia di nuovo niente si mosse. Seppur l’agitazione fosse ancora tanta, l’uomo continuò ad avanzare verso l’oggetto misterioso, finché esso fu a portata di braccio; facendo allora appello a tutto il suo coraggio, Max lentamente lo raccolse in mano.
“Forse è difettosa” pensò ad alta voce, mentre ormai rapidamente la tensione gli veniva meno, sostituita dalla curiosità: fu allora che decise di accendere la luce. Appena vide che cos’era in realtà ciò che aveva infranto la sua finestra, qualcosa scattò dentro la sua mente: forse tutta la storia dei complotti, del Nuovo Ordine Mondiale, di Big Pharma e delle scie chimiche era andata veramente troppo oltre, forse erano tutte grandissime stupidaggini che di sicuro non valevano tutta quella paura. L’angoscia lo abbandonò del tutto, sostituito dalla stanchezza pesante di quei tre giorni passati praticamente insonni, così Max decise di andare a letto seduta stante; mentre usciva dal bagno, con noncuranza lasciò così lì la semplice, comunissima pietra che aveva infranto la sua finestra ed il foglio  di carta in cui era arrotolata, in cima al quale stava scritto:
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