Ieri sera sono stato alla festa della scienza "Fosforo" a Senigallia, ed in particolare mi sono recato sul posto per una conferenza del debunker Paolo Attivissimo sulle illusioni ottiche e sugli inganni della mente. E' stata una conferenza molto interessante e divertente, ed alla fine ho passato una gran bella serata, devo dire. Però... c'è un però. Ricordo infatti che quando l'estate scorsa sono andato (molto di malavoglia) al Summer Jamboree sempre a Senigallia, una specie di raduno di (brutta) musica, per trovare un parcheggio abbiamo dovuto girare a lungo, e poi ne abbiamo trovato uno distante due chilometri dal centro; ieri, invece, tra il mio parcheggio e il luogo della conferenza ci saranno stati si e no venti passi, ed ho pure preso il parcheggio che volevo, perché anche gli altri intorno erano del tutto vuoti.
Ovviamente, la differenza è tantissima, ed è l'ennesima conferma di quanto la cultura (di tutti i tipo, non solo scientifica) in Italia sia poco estesa e poco amata, mentre ad essere amato è solo spazzatura modaiola spacciata per cultura, ma che cultura certo non è, semmai il suo contrario. Una cosa del genere è molto triste, ed infatti ogni volta che vengo a conoscenza di fatti del genere sono sempre grandi la mia delusione e la mia indignazione; eppure, ormai io non riesco più a stupirmi, mi pare così normale la stupidità serpeggiante che ormai non riesco più a meravigliarmi di quanto il popolo italiano sia ignorante. Ma, del resto, mi chiedo anche: a che pro stupirsi? Ed anche, soprattutto, a che pro indignarsi? Ho ormai imparato che in questo paese la maggior parte delle persone preferiscono rimanere a crogiolarsi al caldo della propria mediocrità, che fare una qualsiasi cosa per migliorarsi, quindi non ci sono speranze di cambiare la situazione, né a livello dei singoli individui, né in grande, con i problemi che resteranno, come per esempio la corruzione politica, la quale scomparirà solo quando il popolo diverrà onesto e altruista (cioè mai). Comunque sia, affari loro: nella vita, chi vince davvero, per citare Dante, è chi segue "virtute e canoscenza" e riesce a fare qualcosa della propria vita, non certo chi vive un'insensata vita da bruto; per questi ultimi, per usare un francesismo, cazzi loro.
P.S. comunque sia, Attivissimo è uno dei miei "miti", e sono stato contento di averlo visto dal vivo e felice come un bambino ad esser riuscito a conoscerlo e a chiacchierarci un pochino dopo la conferenza, portandomi a casa il suo libro "Luna? Si, ci siamo andati", autografato, che per me è un vero e proprio cimelio!
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