Una premessa è d'obbligo: questo componimento è nato qualche giorno dopo un dialogo che ho avuto con la mia mica Sara (quella dell'ultimo racconto), che mi (e si) chiedeva se io fossi in grado di scrivere poesie che non fossero per forza tristi. Il risultato è questa poesia: secondo me non è un granché, e non credo di essere capace di scrivere cose del genere, ma il giudizio definitivo, come al solito, spetta ai miei lettori, aspetto quindi almeno qualche parere (almeno il tuo, Sara :) )
La mia terra natale
Pendii e verdi distese Di erba alta e soffice
Campi che si colorano
Di giallo e verde d’estate
E magnifiche foreste
Piene di Vita.
Spettacolo selvaggio
E bellissimo
Vera meraviglia
Del mondo intero
Qui sono nato
Qui voglio vivere
Perché l’emozione della natura
Così libera e selvatica
Da null’altro averla potrò.
Nessun commento:
Posta un commento
Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!