martedì 12 dicembre 2017

Il calcio e i pregiudizi

Mentre scrivo queste parole, non sono davanti al computer in camera mia - il luogo in cui nascono la stragrande maggioranza dei miei post. Sto invece annotando questo testo (penna su carta: non ho uno smartphone, e anche se lo avessi trovo molto scomodo scriverci) da un sedile dello stadio di San Siro. E tra poco comincia Milan-Bologna.

Perché mi trovo qui? Da quando mi ricordo, sono sempre stato un tifoso - ahimè - del Milan. E avendo vinto il biglietto per questa partita, non potevo farmi sfuggire l'occasione di vedere una partita nella Scala del calcio, per la prima volta nella mia vita (purtroppo fin'ora non era mai capitato, soprattutto per la distanza tra Milano e casa mia e per i miei soliti problemi economici). L'avresti mai detto?

Una foto che ho fatto io domenica sera, poco prima della
partita - e poco dopo aver scritto questo post!
Magari non ti aspettavi che uno come me, così anticonformista in tante cose - gusti musicali e letterari, passatempo bizzarri, idee sul mondo e così via - possa seguire lo sport nazional-popolare per antonomasia. Eppure è così e non me ne vergogno, né ci vedo nulla di male.

Anzi, dirò di più: fatico a capire chi afferma pubblicamente che il calcio fa schifo, oppure lo addita come fonte di ogni male - per gli stipendi dei calciatori o altre amenità simili. Ci può stare che qualcosa non piaccia, ma a me sembra che spesso uscite del genere non sono dovute tanto a un'idea, ma solo alla volontà di darsi un tono da intellettuale. Il che è un grosso errore.

Per esempio, è risaputo che a me piace il metal, mentre non sono un fan - per usare un eufemismo - della musica da radio. Però, non è che rispetto ai suoi ascoltatori io sia  migliore, più furbo, un orecchio fine o chissà che altro: ho semplicemente altri gusti. E di sicuro non mi sognerei di definire quella più popolare la radice delle storture della musica in Italia - quello sono gli ascoltatori in sé, ma questo è un altro discorso e qui c'entra poco.

Lo stesso ragionamento non vale solo per il calcio, ma anche per altre cose popolari, come la televisione, i blockbuster di Hollywood, i social network e così via. Tutte additate come adatte solo a un pubblico mediocre, di poveri cretini, e di conseguenza snobbate da chi si sente superiore. Ma si tratta fondamentalmente di pregiudizi, anche un po' stupidi a mio avviso.

Chiaro: sono pregiudizi con un fondamento di verità. Il novanta percento di chi segue il calcio (come la televisione, i blockbuster di Hollywood e così via) sono davvero persone di bassa cultura, che vanno dove tira il vento e seguono la massa - se non fosse così popolare, probabilmente non lo amerebbero. Ma questo non vuol dire che in sé, nella sua intrinseca natura, il pallone sia stupido.

Per come la vedo io, è uno sport con tanto da dare anche a livello intellettuale e culturale. La storia dei club, le curiosità, le statistiche ma anche i principi fisici con cui si muove la palla sono tutt'altro che banalità. Ma soprattutto, io seguo il calcio perché mi emoziona e mi diverte. Ed è proprio questo il punto.

Dire di non amare il calcio, oltre che per darsi un tono serve davvero a poco: presumo che nessuno lo abbia mai abbandonato perché qualcun'altro gli ha detto di farlo. Al massimo può far sentire perplessi i tifosi moderati come me - e incazzare quelli che non lo sono altrettanto. E se l'obiettivo è proprio questo, beh... a me sembra poco utile e poco furbo, altro che intellettuali.

Anche per questo, sono convinto che il pensiero che disprezzare il calcio renda intelligenti dimostra esattamente il contrario. Chi lo è davvero sa che nessuno può avere il monopolio di ciò che è giusto è sbagliato, di ciò che è bello e brutto, che esistono tanti gusti e bisogna rispettarli tutti. E soprattutto, una persona intelligente cerca di andare contro i pregiudizi, invece di abbracciarne uno.

Per quanto mi riguarda, puoi pensare pure che il calcio ti fa vomitare: è una posizione più che legittima, su cui non ho nulla da obiettare. Ma se credi di essere intelligente per questo, sei del tutto fuori strada. E non sei nemmeno anticonformista come credi: stai solo seguendo un conformismo meno diffuso contro uno più diffuso - il che però non lo rende peggiore, un conformismo è sempre un conformismo. E da San Siro è tutto. 

La domanda: già ti vedo: stai morendo dalla voglia di scrivere nei commenti "forza Inter" o "saluta la capolista", non è vero? Lascia perdere e piuttosto dimmi: che ne pensi dei pregiudizi sul calcio e su chi lo segue?

13 commenti:

  1. Il calcio potrebbe essere il migliore sport, ma in Italia non è così.
    Non voglio darmi arie da intellettuale, ma in Italia è più una piaga sociale che qualcosa di bello. Anzi, c'è quasi solo di brutto.
    Pregiudizi? No. A casa mia si è sempre seguito, ho un padre che l'ha praticato, così come tanti amici.
    Mi spaventa spesso solo il binomio calcio-ignoranza, specie per bambini a cui viene fatto credere che sia l'unica figata possibile (e ci sono tantissimi altri sport!).
    Diciamo che io non vado d'accordo con la religione, ecco.
    E in Italia purtroppo il calcio lo è.
    Come in Brasile. Terzo Mondo. Italia idem.

    Moz-

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    1. Sono d'accordo praticamente sul tutto al cento percento. E soprattutto sul fatto che in Italia i tifosi rovinano il calcio: al novanta percento le loro idee sono stupide e incoerenti, e spesso sono capaci solo di lamentarsi, anche quando non c'è nulla per farlo o se sarebbe meglio essere più tolleranti - ed essendo tifoso del Milan, ne so parecchio :) .

      Quello che volevo dire con questo post è semplicemente che seguire il calcio non ti rende stupido in automatico. Ci sono persone intelligenti come me - e come te, se ancora lo segui - a cui piace. Anche se il 99% degli altri sono stupidi :D .

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  2. Avevo scritto in passato un post dal titolo "Il Jolly e l'intellettuale borioso", nel quale scrivevo esattamente ciò che scrivi ora tu, ovvero che è facile classificare le persone sulla base dei propri consumi culturali, ma questo è un po' come etichettarle sulla base del proprio vestito.

    Un tempo andavo anch'io allo stadio, sai?

    Erano gli anni dell'università ed ero abbonata nella curva dell'Inter (tranquillo: non scrivo niente :-D), ho dei ricordi bellissimi a San Siro. Più che il tifo in sé, mi piaceva il clima goliardico che si creava, il desiderio di condividere giornate piacevoli insieme agli amici. Ho smesso di andarci perché (come ho scritto anche nel post pubblicato ieri) ho una seria difficoltà ad accettare gli estremismi. Per molte persone seguire uno sport significa non vedere nient'altro, fare branco. Spesso inoltre subentrano dinamiche che nulla c'entrano con il gioco, e a me non piace. Ci sono stati due episodi in particolare, che ti racconterò magari in altra sede, ad avermi fatto fare un passo indietro. Non sono mai stata una persona di grandi appartenenze.

    Oggi posso dire di non seguire più il calcio per nulla, con l'eccezione di qualche partita importante. :)

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    1. Sono d'accordo sul tuo giudizio su questa "cultura del branco" che spesso entra nelle tifoserie. Proprio per questo, a me del calcio interessa solo dei gol, delle parate, delle partite in sé; per il resto, sono quanto di più lontano possa esserci dal "tifoso medio".

      Comunque in realtà sull'Inter puoi scrivere quel che vuoi. Pensa solo che nella mia squadra di fantacalcio ho più giocatori dell'Inter che del Milan - se lo scopo è avere in squadra chi segna di più e chi prende i voti migliori, quest'anno deve andare così :D . Non sono di quei tifosi coi paraocchi per cui i tifosi delle altre squadre sono nemici a prescindere, e le battute più che altro mi fanno ridere :) .

      Per quanto riguarda i due episodi, raccontameli pure quanto vuoi, se ti va anche in privato su Facebook. Sono a tua disposizione ;) .

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    2. Volentieri.
      Appena posso ti scrivo. :)

      Mi piace la tua obiettività. Ci sono giocatori che sono stati delle bandiere per squadre rivali dell'Inter, ma che non sono mai riuscita a odiare. Addirittura, dopo il mondiale 2006, ci sono "affezionata": Totti, Del Piero... come si fa a non ammirarli?

      Anche a me del calcio piace lo "spettacolo" del gioco. E fare il tifo può anche essere divertente, se non diventa una ragione di vita che ti distoglie da tutto il resto, come nel caso di molti.

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    3. Ho visto. Ti rispondo anche io appena posso - spero oggi, ma non so se ci riesco :D .

      Sono d'accordo su ciò che dici, comunque. Per esempio, secondo me Zanetti è stato un grandissimo giocatore, da ammirare anche se era il capitano dell'Inter. E di sicuro mi sta più simpatico di Kaka - perché trovo insopportabili tutti i bigotti religiosi, anche se sono campioni della mia squadra. Mi chiedo però quanti siano i tifosi del Milan che la pensano come me:D .

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  3. Ho amato molto il calcio. Nell' età adolescenziale non mi perdevo una partita della juve, a 10 anni leggevo gazzetta e tuttosport (a pensarci ora mi a un po' ridere). Ora sono una tifosa da salotto, con l'età sto lontana dagli estremismi in genere e nel calcio il clima è sempre molto teso e intollerante.

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    1. Ma anche io sono molto da salotto, eh :D . Per me è stato bello andare a San Siro per una volta - proprio perché è San Siro ed è leggendario - ma di norma mi piace guardarmi le partite in salotto, al caldo, sdraiato sul divano (tra l'altro, i seggiolini di San Siro sono di una scomodità unica :D ).

      In più, anche a me danno fastidio gli estremismi. Domenica la partita mi ha divertito, ma solo perché sono riuscito a concentrarmici al 100% e a ignorare i tifosi che si incazzavano e bestemmiavano a ogni minimo errore della squadra. Non lo capisco come atteggiamento: sì, gli errori di chi tifi a volte sono fastidiosi, ma io sono andato lì per divertirmi e l'ho fatto. Che senso ha arrabbiarsi per una partita di calcio oppure coi tifosi di un'altra squadra :) ?

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  4. Sono d'accordo su tutto anche se mi rendo conto che più invecchio e più la mia scintilla si sta spegnendo.
    Ed è incredibile considerato che sono cresciuto a pane e calcio e molti dei miei ricordi migliori appartengono appunto a gioie calcistiche o andate allo stadio con mio padre per vedere giocare la squadra della mia città.
    Purtroppo il circo mediatico, l'odio a prescindere tra una tifoseria e l'altra, il bigottismo e la faziosità anche tra coloro che dovrebbero essere professionisti, ha fatto si' che per me dopo i 90' minuti in campo non esista più nulla.
    Non compro ne' guardo una trasmissione sportiva da non so più quanti anni ormai.

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    1. Compro era riferito ai quotidiani. :-P

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    2. Come dicevo anche più sopra, anche per a me del calcio interessano solo quello che fanno i calciatori in campo nei novanta minuti. Del resto, dei tifosi ignoranti, dell'odio, dei pettegolezzi, non mi interessa: al massimo posso incapparci per caso, ma mi ci faccio una risata e vado avanti :) .

      Ti capisco anche sulle trasmissioni sportive. Quando guardo Novantesimo Minuto, tutto ciò che vorrei vedere sono gol e azioni. Invece per la maggior parte parlano e parlano, spesso sul nulla più totale :/ .

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  5. Stante che mi pare da dementi ammazzarsi per una squadra di calcio (vedi quel che succede fra tifoserie), per ciò che mi riguarda è già tanto se guardo l'Italia ai mondiali. Però...siccome quest'anno hanno avuto la bella idea di non farsi ammettere...il problema non si pone. Farò qualcos'altro!
    Detto questo, trovo assurdo - e vergognoso - che una persona nel fiore degli anni e che può tranquillamente ritirarsi a vita privata a 35 anni si becchi in un anno lo stipendio che un povero diavolo si becca in tutta la vita a fare magari i turni in altoforno. O simili. Solo per correre (cosa che spesso non fa ma che dovrebbe saper fare molto bene), tirare la palla in porta (e se guardiamo le ultime partite della Nazionale anche qui siamo scarsetti), e se necessario svenire in campo per la fatica (insomma...ci sono gli infermieri in campo, mica come quando hai un vero incidente sul lavoro, dove devi sperare che l'ambulanza arrivi in tempo).
    Ora, si può fare un bel discorso sugli affari, sugli sponsor, sulle ricadute economiche (tutto vero, altrimenti le cose non starebbero così), ma vedere una partita in cui per 90' non fanno altro che passarsi la palla è per me - ma penso a maggior ragione per un tifoso DOC - deprimente.
    Se proprio vuoi guadagnarti lo stipendio (e che stipendio! almeno per molti calciatori) pretendo/esigo/voglio/impongo di vederti correre e fare qualche cavolo di tiro in porta!
    Penso che lo spettacolo sarebbe centuplicato se i calciatori fossero pagati solo nel caso vincano la partita: assisteremmo a risultati tipo Milan - Inter 13 a 9 o magari - che so - Cagliari - Atalanta 51 a 94.
    Allora sì che ne vedremmo delle belle!

    ciao!

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    1. Sono d'accordo sulle violenze dei tifosi, che trovo molto stupide. Meno invece sugli stipendi: è vero che prendono stipendi molto alti, ma come dici tu stesso portano anche tantissimi soldi alle società - molte più di quelle di un operaio all'altoforno, anche se è triste a dirsi.

      Comunque dopo esser stato a San Siro posso dirti questo: alla fine le squadre corrono novanta minuti, almeno in Serie A. Se poi di gol se ne vedono pochi è colpa del fatto che tutte le squadre - anche le più scarse - sono di livello altissimo. E purtroppo non vedo un modo che sia giusto moralmente di abbassarne il livello e favorire così lo spettacolo :) .

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Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!