- per smontare ogni singola balla di queste in maniera rigorosa e scientifica ci vuole un grosso e pesante lavoro di documentazione
- comunque è un lavoro piuttosto inutile, visto quanto dirò tra poco
- in ogni caso c'è chi l'ha già fatto per anni ed anni al posto mio e meglio di come potrei mai fare io da solo (per esempio lo staff di undicisettembre.info), tanto che ormai non c'è un'unica idea originale complottista che non sia già stata smentita con fior di prove.
Qui voglio invece occuparmi dell'aspetto psicologico delle persone che propugnano tali affermazioni sugli attentati dell'11/9 e di quelle che propagandano tutte le altre balle del genere (signoraggio, scie chimiche, nuovo ordine mondiale, sbarco sulla Luna, fino ad arrivare al negazionismo dell'olocausto che sembra tutt'altro, ma che in realtà rientra perfettamente tra i complottismi).
Dalla mia esperienza personale, ho capito innanzitutto che spesso le persone che propugnano le teorie del complotto sono molto contraddittorie. Una delle loro affermazioni tipiche è di avere gli occhi aperti, di essere svegli in un mondo di dormienti, vale a dire tutti gli altri, che a loro dire non vedono la verità che loro, illuminati come sono, riescono a scoprire. In realtà, così non è: queste persone nella maggior parte dei casi ascoltano un'affermazione e subito la prendono per vera, senza verificarla, attaccando anche chi gliela contesta con cognizione di causa; e questo non li fa certo essere "svegli", ma semmai "dormienti", nonché assolutamente parte di quel popolo credulone a cui si sentono tanto superiori. Il fatto di credere in determinate cose, spesso fanaticamente, li spinge ad essere sempre contro: contro il potere, contro i mass media, contro i luoghi comuni, contro tutti, o almeno così è in teoria, perché la pratica è molto diversa. Infatti, anche internet, dove prendono la maggior parte delle informazioni su cui basano le proprie teorie, è un mezzo di comunicazione di massa, per giunta uno dei più pericolosi, visto che tutto ciò che vi è scritto viene preso per vero (specialmente da loro); inoltre, i capi del complottismo (i cosiddetti "guru"), quelli che per primi ideano le teorie, potendo contare sull'accettazione di ogni cosa che dicono, hanno nelle mani un potere gigantesco (ed ecco qui che l'essere contro viene meno). C'è anche del rischio: se qualcuno dei ciarlatani a capo del movimento, spalleggiato dai migliaia di suoi seguaci, a diventare un personaggio importante, potrebbe poi combinare un vero disastro (si ricordi, per esempio, che sulla teoria del complotto degli ebrei Hitler ha costruito buona parte della propria fama). Fantascienza? Secondo me è già realtà, basta leggete i deliri online di Beppe Grillo (anche se so che questa citazione mi potrebbe costare qualche insulto, non importa).
L'incoerenza si manifesta anche tra il pensiero e i fatti concreti. Insomma, ammettiamo di sapere (in maniera certa e scientifica, magari) che gli americani, o chi per loro, vuole dominare il mondo, e per raggiungere lo scopo compiono mistificazioni ed atrocità. Sapendo questo, chi riuscirebbe a rimanere freddo e sereno? Io no, la prima cosa che farei è scrivere un articolo di denuncia. Se riuscissi a dimostrare quello che dico in maniera certa, avrei svelato il segreto più grande della storia dell'umanità, e come minimo mi darebbero il premio Pulitzer (se non un Nobel per la pace istantaneo). Perché dunque chi crede di avere tutte le prove del complotto non lo denuncia? La risposta che do io è che non solo non si possono dimostrare tali teorie in maniera credibile, e per questo non si possono fare scoop, ma anche che i cospirazionisti intimamente sono i primi a non credere alle proprie balle, ed è per questo che non si stracciano le vesti per smascherare i cattivissimi cospiratori e i poteri occulti e far tornare la verità. Certo, la risposta dei complottisti è che verrebbero perseguitati, magari anche fatti fuori dalla CIA; peccato che così non sia, i ciarlatani a capo del movimento continuano da anni indisturbati ad affermare le cose più strampalate senza che nessuno dica loro niente, e per giunta a vivere di questo, vendendo libri e video pieni della loro fuffa (e probabilmente è questo lo scopo della loro creazione delle teorie del complotto). Il fatto che nessuno li disturbi è un'ulteriore riprova che le loro teorie sono false: per esempio sulla testa Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, che aveva effettivamente informazioni segrete reali, pende un mandato di cattura da parte degli Stati Uniti per spionaggio con conseguente rischio di pena di morte, non male per qualcuno che non ha mai rivelato niente di così grosso come i presunti retroscena dell'11 settembre (ma ha rivelato altre vicende inimmaginabili, giusto per dimostrare come un "complotto" effettivamente esistente, se è tale, è molto difficile da scoprire, e le prove non sono visibili a tutti come invece sosterrebbero i complottisti).
Un'altra caratteristica dei complottisti, in parte già accennata, è la sospensione di ogni razionalità e di ogni senso critico, sulla realtà come su se stessi. Uno che crede nelle teorie del complotto accetta ogni informazione che conferma le proprie tesi senza pensarci due volte, ma solo quelle, mentre le informazioni che potrebbero mettere in dubbio le proprie convinzioni vengono scartate a priori senza nemmeno pensarci o approfondire, bollate subito come false o di parte (altra incoerenza: ascoltare solo le affermazioni che ci piacciono e scartare quelle che non ci piacciono è molto più di parte delle affermazioni scientifiche che smonatano le bufale, le quali sono invece totalmente neutre). Nemmeno per un attimo ci si ferma a valutare la vera logicità e plausibilità di tali teorie (che infatti al vaglio razionale si rivelano piene di buchi e contraddizioni); e nemmeno per un attimo ci si pone la questione che ci si può star sbagliando, nemmeno in presenza di prove schiaccianti (ed è per questo che ho scritto che è un lavoro inutile, anche portando le prove più accurate che ci possano essere, comunque chi avesse dei forti preconcetti del genere resterebbe comunque della propria opinione). Ciò è deleterio (oltre che stupido, a mio modo di vedere), denota gravi mancanze sia nel rapporto con se stessi e con il mondo che nel senso critico, e per me è un atteggiamento completamente errato. In un periodo come questo dove internet aumenta sempre più il proprio potere, dovremmo andare nella direzione opposta ed essere più consapevoli di noi stessi e dei pericoli che corriamo, invece di buttarci dentro di essi a capofitto (a tal proposito, segnalo anche un bellissimo articolo molto accurato del professor Carlo Cerioni che parla di questo argomento (è il mio prof. di filosofia del liceo, che devo anche ringraziare: ha contribuito a gettare delle basi senza le quali, poi, la mia "cerebralità" non sarebbe sbocciata, e conseguentemente nemmeno questo blog sarebbe esistito)).
Concludendo questa analisi (che poi analisi non è, per me risulta più un insieme di riflessioni sparse che un vero articolo), trovo l'atteggiamento complottista più che difettoso ed alquanto lontano dal mio modo di essere, e questo senza nemmeno considerare le loro teorie (che comunque trovo che siano poco credibili, incoerenti ed alcune persino al limite della follia). Per questo, l'unico mio augurio è che questo fenomeno scompaia presto, se non altro perché gli attentati di undici anni (ed un giorno) fa sono eventi giganteschi e terribili, con tremila morti; stare a negare la realtà di come sono avvenuti può sembrare qualcosa di neutrale, ma basta ragionarci per capire che non è diverso dal dire che i nazisti non volevano uccidere nessuno. Il nostro mondo ha tantissimi problemi: quindi, lasciamo perdere questi deliri, e concentriamoci su cose veramente importanti, che è meglio.
Carissimo Mattia, sono del tutto d'accordo con te e con il tuo articolo! Smontare le teorie della cospirazione, come tu spieghi benissimo, è inutile. Denunciarle sempre, invece, è necessario. Continua così, ti sosterrò. A proposito: io gli insulti da grillini anonimi li ho già ricevuti... Un caro saluto!
RispondiEliminaCarlo Cerioni
Io spero di non riceverne, anche se forse succederà. Comunque, grazie ancora per i complimenti!
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