venerdì 15 settembre 2017

"Dune" e la maturità di un lettore

Forse non è intuitivo, ma leggere un libro e soprattutto farlo nella giusta maniera non è semplicenaturale. Non basta prendere in mano un romanzo e scorrere  le parole, come sembra scontato: al contrario, come per quanto riguarda la scrittura (e la musica, e in generale tutto il resto), anche la lettura richiede esperienza e maturità per essere praticata ad alto livello.

È un fatto che fino a qualche tempo fa non avevo ben chiaro, ma che ho capito andando avanti e facendo esperienza. E leggere Dune di Frank Herbert come ho fatto qualche settimana fa è stata un'importante conferma di questo fatto. Sì, perché era la seconda volta che leggevo il libro e sono finalmente riuscito a entrarci dentro, mentre nella prima non lo avevo compreso a pieno.

La prima volta l'ho letto circa dieci anni fa. Avevo visto più di una volta il film e mi era piaciuto moltissimo: così, quando ho trovato il romanzo in libreria, non ci ho pensato due volte a prenderlo. Ricordo però che la lettura fu molto difficile: impiegai diverso tempo a finire, e alla fine mi annoiai parecchio. Tanto che prima di rileggerlo, mi ricordavo a malapena la trama - di questo peraltro lo devo di più al film.

Perché è successo questo? Credo che fosse perché mi trovavo in un periodo ancora acerbo, in cui cominciavo il percorso per diventare un lettore forte e divoravo soprattutto Asimov, con la sua prosa asciutta, lineare e semplice. Quella di Herbert è tutto il contrario: è contorta, tende spesso a divagare e a perdersi, specie nei dialoghi, che risultano così molto difficili da seguire.

Ma mentre dieci anni fa questo non mi aveva consentito di seguire bene la trama, in cui mi perdevo e mi annoiavo, stavolta è andata in modo diverso. Seppur io preferisca una scrittura meno confusionaria, e ancora storca un po' il naso davanti allo stile di Herbert - uno dei pochissimi difetti che ho riscontrato alla seconda lettura - stavolta sono riuscito a seguire la storia con molta più facilità.

E così, invece del libro noioso che avevo trovato anni fa, grazie all'esperienza e alla maturità stavolta sono entrato in un romanzo che ho scoperto molto evocativo. Seppur lo stile sia come detto confusionario e quasi "trascurato" - o almeno questo sembra dalla traduzione italiana - l'ambientazione del pianeta Dune è davvero potente e realistica nei suoi dettagli, tanto che leggendo sembra quasi di essere lì. Anche i personaggi e tutto l'impianto di rapporti e poteri costruito su di loro funzionano alla grande. In generale, Herbert insegna che anche con uno stile non ottimale si può fare bene, se la trama è di qualità.

Ma soprattutto, Dune è ancora un romanzo attuale ancora oggi, coi suoi conflitti e il riscaldamento globale così incombente. Parliamo in fondo di una fiaba ecologista, in cui i buoni sono quelli che cercano di interagire con l'ambiente in maniera anche decisa, ma allo scopo di renderlo più accogliente per l'umanità. I cattivi sono invece quelli che pensano solo al profitto e sfruttano uomini e ambiente a questo scopo senza guardare in faccia a nulla e nessuno. E non è difficile vedere un parallelo tra il melange, la spezia al centro del romanzo, e il petrolio nel nostro mondo.

Anche per questo, al netto dei suoi difetti io credo che Dune sia un libro da leggere per il suo essere così adulto e pieno di significati profondi, come detto di gran attualità. E non solo per quelli che critico di continuo perché sostengono che "la fantascienza è robetta". Credo anzi che sia un romanzo che ogni lettore abbastanza scafato e maturo per comprenderlo dovrebbe affrontare, prima o poi.

4 commenti:

  1. Devo leggerlo da anni XD Ho liste infinite... solo per questo motivo. Non mi spaventa neppure lo stile, disteso, se ho capito bene.
    Inutile dire che adoro il film, ma proprio tanto *_*

    Condivido totalmente la "faccenda" sci-fi e ti suggerisco un'autrice e un suo libro in particolare, quello che a 16 anni circa mi fece uscire di testa XD (ero legatissima ad Asimov ai tempi): La mano sinistra delle tenebre di U.K. Le Guin.
    Riletto a ridosso dell'estate: incantata anche alla seconda, a distanza di parecchissimi anni :D
    L'esperienza della rilettura nel tempo è sempre assai interessante e conferma quel che hai scritto circa la possibilità di trovare significati e chiavi di lettura possibili soltanto con altra maturità.

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    1. Eh già, il film è bellissimo, forse addirittura uno dei più belli di tutti i tempi per quanto riguarda la fantascienza. E quando ho scoperto che alla sua uscita è stato stroncato da più o meno tutti, ci sono rimasto davvero male :O .

      Della Le Guin ho letto "I reietti dell'altro pianeta" e l'ho adorato. Grazie del consiglio, prima o poi leggero anche "La mano sinistra delle tenebre", anche se pure io ho una lista infinita di libri da leggere. Già ne avrò venti solo sul comò in attesa di essere letti, quindi non so dire quando mi capiterà di leggerlo - anche se come ho detto la mia intenzione è di farlo :D .

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  2. Ah!, "La mano sinistra" è assolutamente imperdibile!
    Per quel che riguarda "Dune" in effetti Herbert dà spesso l'impressione di perdersi in molti rivoletti secondari rispetto al flusso principale del romanzo e a volte è davvero difficile da seguire.
    Non l'ho riletto (mi pare di averlo letto un BEL PO' di anni fa) ma a parer mio rimane una pietra miliare della fantascienza.
    E in quanto alle critiche sul film: "non ti curar di loro ma guarda e passa" :-D

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    1. Ecco, "rivoletti" rende proprio l'idea :D . Ho fatto fatica a stargli dietro a tratti, specie visto che di solito leggo la notte prima di dormire - quando la lucidità non è proprio il massimo. Ma è vero che ormai ci riesco con più facilità rispetto a quando ero, appunto, meno esperto come lettore :) .

      Comunque, concordo sulle critiche a Dune (il film :D ).

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