martedì 29 agosto 2017

10 persone che non vorresti nel tuo locale - parte terza

Credevi fosse finita col post dell'anno scorso, vero? E invece no! Anche quest'anno, la tradizione si rinnova: finito agosto, è il turno di un altro bel compendio della vita deprimente di un commesso di un locale pubblico. Quella dell'anno scorso e il post originale di tre anni fa non erano sufficienti per creare una lista esaustiva: ecco quindi una nuova integrazione con altri dieci casi umani che nessuno vorrebbe nel proprio locale, ma che purtroppo capitano.

Come nelle altre occasioni, ti consiglierei prima di recuperare i post più vecchi, anche se non è necessario al cento percento. Ma soprattutto, ti chiederei di non offenderti: dopotutto scherzo (seppur stavolta io sia stato più cattivo che in passato). Detto questo, ecco a te la lista di questi casi umani, come sempre in ordine sparso:
  1. L'Einstein de noantri: non importa che faccia il muratore, l'idraulico, o il bidello. E non importa nemmeno che il meglio della sua arte culinaria sia riscaldare i sofficini Findus al microonde: l'Einstein de noantri a parole sa fare il gelato meglio di te, e non si vergogna di fartelo sapere. Peccato poi che le sue domande e le sue affermazioni nel novantanove percento dei casi dimostrino che non ha la più pallida idea delle cose di cui sta parlando. Insomma, si tratta l'equivalente "offline" del laureato alla Google University, ma se possibile anche più fastidioso. Perché su internet lo puoi bloccare, ma nel locale devi sorridere e annuire, anche se il tuo istinto sarebbe di cacciarlo a calci. Insomma, se è così bravo perché non apre una sua gelateria e fa i milioni, invece di stare lì da te a rompere i coglioni?
  2. Il critico culinario: persino peggio del precedente, è un sotuttoio che crede di essere brillante ma in realtà è solo uno che andava affogato da piccolo, prima che potesse fare danni. Come ho accennato altre volte qui sul blog, la mia gelateria punta soprattutto sulla naturalità e sulla qualità dei prodotti. Risultato: il novantanove percento dei clienti, anche i più odiosi, alla fine ammettono che il nostro gelato è buono. Ma non è il caso del critico culinario: avendo nella cameretta il poster di Carlo Cracco (su cui probabilmente si masturba pure), anche lui vuole fare come a Masterchef Italia, e così critica e sminuisce il tuo lavoro, anche se non c'è un cazzo da criticare. Ci credete che mi è stato detto che il mio cioccolato extrafondente - amaro come la morte - era troppo dolce? Anche in questo caso poi non puoi far altro che sorridere e tirare avanti, il che fa capire quanto la società sia sbagliata: in un mondo giusto, la legge considererebbe l'uccisione di un critico culinario un servizio alla comunità invece che un omicidio. 
  3. Lo schizzinoso: forse non è intuitivo, ma non è facile gestire al meglio i gusti di una gelateria. Se la tua vetrina contiene massimo diciotto gelati (la mia almeno è così) devi fare delle scelte che vadano incontro ad aspettative e gusti del pubblico, ma legate anche al periodo dell'anno, alla disponibilità di materiali, e tanto altro. E così ci si ingegna per trovare la combinazione migliore, finché non ci si può dire soddisfatti: poi però arriva lo schizzinoso e distrugge la tua convinzione di aver fatto bene. A questo tipo di cliente dall'ego smisurato non frega assolutamente nulla di quello che è il tuo lavoro o la tua filosofia: lui vuole un solo gusto di gelato, e se tu non ce l'hai non degna nemmeno di un'occhiata i diciotto che hai, gira i tacchi e se ne va. Spiegargli che siamo una gelateria naturale e che no, non abbiamo il pinguino che è un gusto chimico, e no, non abbiamo la fragola perché facciamo i gelati con la frutta fresca di stagione non serve a nulla. La speranza è invece che serva a qualcosa pregare ogni divinità mai concepita di mandare allo schizzinoso un attacco di diarrea (per non dire di peggio) dopo aver mangiato il gelato chimico del posto dove troverà ciò che vuole. 
  4. Il tirchio patologico: per quanto mi riguarda, l'avarizia non è peccato. Sono abbastanza taccagno anche io, e preferisco risparmiare soldi quando è possibile; penso però che ci sia un limite tra farlo in modo sano ed essere dei pazzi scatenati.È proprio questo il caso del tirchio patologico: per lui anche il gelato più piccolo da un euro costa troppo; non parliamo poi dei trenta centesimi della panna, che a lui sembrano il debito estero greco. E così tu ti devi accollare il suo lamento, senza nemmeno poter obiettare che le altre gelaterie ti fanno pagare la panna anche se non la prendi. Per fortuna che come categoria questa è poco diffusa: fossero tutti così, l'economia di mercato sarebbe crollata anni fa e saremo tornati all'età della pietra. Magari dopo una bella ecatombe, causata da tirchi patologici strangolati da gelatai stufi di sentirsi sminuiti per quei cazzo di trenta centesimi della panna. 
  5. Il demente divertito: si sa, la caratteristica più diffusa tra gli italiani è la stupidità. Per fortuna, nonostante questo con una buona parte di loro si può in qualche modo convivere, ma esistono anche esemplari del tutto insopportabili: il demente divertito è uno dei peggiori. La sua idiozia è così totale che non sa fare nulla a parte sghignazzare. E quando entra in gelateria e comincia a ridere dei gusti del gelato, dell'arredamento e soprattutto di te che è dalla mattina che ti spacchi la schiena, ti sale la vena omicida: penso che anche Gandhi se ne avesse incontrato uno sarebbe ricordato come un efferato serial killer invece che come il padre della non violenza. L'unico  magro auspicio è che sapendo solo ridere stupidamente il demente divertito sia anche incapace di riprodursi, ma è una speranza vana: purtroppo la razza sembra in costante aumento. 
  6. Il simpaticone: un'altra categoria di persona che si crede divertente senza esserlo. Il simpaticone soffre di gravi allucinazioni: quando entra non vede una gelateria, vede il palco di Colorado Cafè, e si sente quindi in dovere di scherzare con te che lavori - che scambia ovviamente per il pubblico. Peccato che nel novanta percento dei casi le sue battute sono proprio del livello di squallore di Colorado Cafè - o anche peggio - e non fanno ridere; ma visto che non puoi offenderlo devi almeno sorridere. E lo fai, anche se dopo ore e ore di lavoro preferiresti di gran lungo spararti. Oppure in alternativa riciclarti come accompagnatore di sordomuti, gli unici al mondo che di sicuro non possono fare i simpaticoni.
  7. Il maldestro: rispetto alle altre categorie, questa è all'acqua di rose, almeno in certi casi - ma ciò non vuol dire che sia ben accetto. Questo soggetto assomiglia il piccolo Attila dal primo post, solo che è adulto, il che rende il suo potenziale distruttivo ancora più grande. Il bello è che non ci fa apposta, ma questo non vuol dire il maldestro sia scusabile quando rovescia il gelato per terra, macchia le poltrone, sporca, danneggia l'arredamento e in generale lascia il tuo locale come fosse passato un tornado. Certo, poi magari è anche gentile, si scusa per il caos che ha fatto, nel qual caso sospiri, lasci correre e cominci a pulire, sperando che non ne arrivi un altro a breve. Se però il maldestro è anche uno stronzo e non si prende la responsabilità delle sue azioni, allora è una dei casi umani più odiosi che può capitare. Personalmente, credo che sia urgente una legge per costringere questi soggetti a pulire quel che sporcano nei locali, o che preveda in alternativa il taglio di mani e piedi: così la prossima volta faranno più attenzione. 
  8. Il pesce rosso umano: soffre più o meno degli stessi impedimenti del maldestro, solo a livello mentale invece che fisico. Come il suo omonimo acquatico (ma in realtà il vero pesce ha una memoria migliore, dice la scienza), anche il pesce rosso umano ha una memoria di pochi secondi e si scorda di tutto, dal resto del suo pagamento a qualche oggetto di sua proprietà - uno zaino, un portafoglio, le chiavi e così via. In realtà finché fa così non è un gran problema: è un comportamento che lascia perplessi, ma il fastidio è poco. Molto peggio è quando le sue limitate risorse mentali portano il pesce rosso umano a fare richieste assurde: per esempio un gusto che non hai mai avuto - anche se lui, chissà perché, se lo ricorda. Ma ovviamente a fare le spese di questa situazione è il povero commesso, che deve fare una metaforica camminata sul ghiaccio sottile per riuscire a spiegare come stanno davvero le cose senza offendere il cliente. Però camminare sul ghiaccio  è più agevole: almeno la devi fare una sola volta, non come il pesce rosso umano che tornerà ancora ad angosciarti con la stessa identica richiesta assurda dell'altra volta.
  9. Il cialtrone: stavolta non parliamo di un cliente, ma di un professionista che paghi perché lui ti fornisca prodotti o servizi. Questo almeno in teoria, perché in pratica non è capace di fare il lavoro che deve fare - o peggio, non vuole farlo, nel qual caso diventa truffatore, oltre che cialtrone. Ma ovviamente questa condotta a lui non porta danni: sei solo tu che ci vai di mezzo, non riuscendo a rispettare i tuoi impegni, arrivando persino al punto di perdere clienti, di dover chiudere la gelateria o di avere grossi danni economici. Per la crisi dell'Italia si può accusare chiunque: gli immigrati, i politici, i comunisti, i terroristi, gli alieni e qualsiasi altra persona possibile. Ma la verità è che sono cialtroni il vero problema di questo paese. Quindi se stai leggendo questo post e sei un aspirante politico: se nel tuo programma metti che accogliamo gli immigrati e al loro posto spediamo i cialtroni in Siria come scudi umani per chi combatte l'ISIS, ti darò il mio voto e mi iscriverò al tuo partito!
  10. L'indifferente di merda: tu puoi essere il migliore nel tuo lavoro, e offrire un servizio superiore a un prezzo più basso degli altri. Ma l'indifferente di merda se ne frega altamente di quello che fai: preferisce danneggiarsi da solo e pagare di più un prodotto scadente che farti contento. Non so dire se lo faccia perché davvero non gli frega o perché gli stai sulle palle, sta di fatto che è una delle persone più odiose che esistano: fosse solo che sminuisce il tuo lavoro già sarebbe grave, ma soprattutto col suo comportamento ti danneggia a livello economico. E nel farlo magari porta pure i suoi soldi a qualche cialtrone, il che a lungo andare causa la fine delle aziende di qualità e l'espansione della mediocrità, che divora tutto come un buco nero. Insomma, insieme al cialtrone l'indifferente di merda è il problema più grave dell'Italia e del mondo intero. E sono convinto al cento percento che se per magia queste due categorie sparissero nel nulla, nel giro di un paio d'anni questo pianeta diventerebbe un eden senza più mezzo problema. 

17 commenti:

  1. Confesso: sono il n° 7, ma cerco di limitare i danni preventivamente! XD E mi vergogno assai... (sono anche un po' "quello silenzioso che spaventa i commessi" XD shhhhhh!)

    Certo che occorre una grande pazienza :O Divertente la casistica :D

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    1. Fai bene a limitarti :D . Comunque non so se l'hai letto, ma il "silenzioso totale" era una delle categorie dell'anno scorso. Anche se ammetto che sia una delle meno peggio, tra tutti e tre i post :D .

      Sì, la casistica è molto divertente. A meno che non devi averci a che fare davvero, nel qual caso ti diverti meno :D .

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    2. Il silenzioso viene da uno dei vecchi post XD (ero andata a recuperarli) e mi ha fatto sorridere non poco, perché mi son rivista moltissimo nella tua descrizione!

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    3. Bene, sono contento che hai recuperato i vecchi post ^_^ .

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  2. Mattia...
    questo post...
    è...
    semplicemente...





    GRANDIOSOOOOOOO! :-DDDDDDDDDDDDD

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  3. Dici che il tirchio patologico è poco diffuso? Fatti un giro qui in Liguria, che non sempre gli stereotipi regionali sono luoghi comuni campati per aria. :-D

    Io potrei essere a volte una schizzinosa, se non mi piacessero i gusti tradizionali (crema, nocciola, cioccolato, ecc.) che praticamente si trovano sempre e non richiedono ingredienti di stagione come quelli alla frutta. Questo perché non sono una golosa compulsiva che entra, guarda e sceglie, ma spesso ho già un' idea di ciò che desidero.

    Il 5 e il 6 possono essere fastidiosi, ma è molto meglio una persona che sorride di una musona, secondo me. :)

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    1. Anche i marchigiani sono rinomati per essere tirchi, ma quelli a livello patologico per fortuna sono una piccola frazione. Almeno a me è capitato solo poche volte che qualcuno mi facesse storie sul prezzo del gelato o sui trenta centesimi della panna. Anche se quelle poche volte mi sono bastate per tutta la vita e oltre, visto quanto mi hanno fatto incazzare XD .

      Non credo tu sia schizzinosa, comunque. Già hai elencato tre gelati: sono due in più del vero schizzinoso, di quelli che se non hai proprio quel gusto lì specifico se ne vanno. Me ne è capitato uno giusto l'altro giorno: voleva la crema, proprio nell'unica settimana in cui non ce l'avevamo, e non accettava altri gusti. E quindi se ne è andato, accompagnato dalle nostre maledizioni :D .

      La tua ultima affermazione credo indichi che non ti è mai capitato che dopo 10 ore di lavoro dici "buonasera" a una persona che forse nemmeno entrerà in gelateria, lei ti guarda da fuori e ride, manco guardasse un animale allo zoo. Non che sia un demerito, però, meglio che non ti sia capitato: è un'esperienza che non auguro a nessuno :D .

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    2. Ma questo è un pazzo sul serio! :D

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    3. A quale dei tre ti riferisci :D ? Sappi comunque che l'ultimo caso non è un pazzo solo, succede più spesso di quanto mi piacerebbe :D .

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    4. Mi riferivo a quello che ride oltre la vetrina. Mi ricorda un mio collega. :)

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    5. Ecco, quello non è una persona specifica, è una categoria. Che come ho detto non solo è numerosa, ma sembra in crescita :D .

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  4. Un post dolceamaro.
    La categoria 5 è quella che prenderei a calci in bocca, cliente o non cliente.
    Quando mi succede, io domando sempre -col sorriso- "che succede?" per vedere cosa mi rispondono.
    Gli einstein e i tuttologi capitano in qualunque campo: non sai quante volte devo star zitto per evitare polemiche mentre mi parlano di fumetti, tv e altro senza saperne niente XD

    Moz-

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    1. Eh, ma purtroppo non puoi prenderli a calci in bocca. Anche se lo facessero da fuori, senza entrare in gelateria, comunque mandarli al diavolo sarebbe pubblicità negativa. Purtroppo il mondo della vendita al pubblico è così :( .

      Comunque sì, specie su internet i tuttologi abbondano, ma almeno la maggior parte della gente fuori dal web evita di fare figuracce. Ecco perché gli "Einstein de noantri" sono ancora più fastidiosi della loro controparte web :D .

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  5. Apperò, e io che credevo di saperle quais tutte, avendo lavorato al check-in dell'aeroporto di Bologna per qualche anno... invece il lavoro a contatto con il pubblico riserva belle sorprese per tutti! Comunque la mania collettiva del Master Chef è deleteria. Qualunque cosa, quando le attribuisci un'attenziona spropositata, diventa sciocca, e la televisione tende a stupidizzare tutto. ;)

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    1. (Sto scrivendo senza il cervello collegato, se non te ne fossi accorto... o forse sono le dita!)

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    2. Sono d'accordo su Masterchef. Anche se credo sia un problema italiano: mi è capitato di guardare di sfuggita Masterchef Australia e lì non c'è mai nessuno che viene preso a parolacce, nemmeno se fa disastri. Il clima anzi è sempre sereno, disteso e costruttivo. Solo in Italia preferiscono fare qualcosa di trash, così da attirare quella maggioranza che vuole solo vedere Carlo Cracco mandare affanculo qualcuno, e allontanano la minoranza a cui interessa la cucina. Tristezza del nostro paese :/ .

      Comunque non ti preoccupare: se per te questo significa scrivere "senza il cervello collegato, va benissimo. Di certo è mille volte meglio di certa gente che gira per i social, che in apparenza non è nemmeno dotata di un cervello da collegare :D .

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Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!