martedì 13 settembre 2016

I dubbi di un concorso particolare

Forse qualcuno di voi conoscerà Penne Matte. Si tratta di un social network dedicato in maniera specifica a scrittura e scrittori, in cui ognuno può postare i propri racconti e mettersi in mostra davanti a una nutrita comunità. È insomma un sito interessante, a cui sto pensando di iscrivermi. E ancor più interessante è il concorso #noiumani indetto dal sito, dedicato ai racconti di fantascienza - il che è il motivo principale che mi spingerebbe a registrarmi.

Sono abbastanza convinto di prendere parte a questo concorso letterario, e non solo. Tra luglio e agosto infatti mi sono già messo in moto per scrivere il racconto con cui partecipare. L'ho completato senza nemmeno troppa fatica: ora è finito e già editato, mancano ancora un'altra decina di revisioni e poi sarà pronto per essere spedito. Eppure, nelle ultime settimane mi sono venuti dei dubbi in merito. L'origine? La natura particolare del concorso, o meglio le conseguenze che ne derivano.

Come già detto, su Penne Matte ognuno può postare il suo racconto. Con #noiumani, non si fa eccezione: chi vuole partecipare non deve mandare la sua opera via mail, come nei concorsi classici, bensì metterlo a disposizione di tutti in chiaro. Questo rende la cosa più intrigante, secondo me: poter leggere - e anche votare, se si vuole - i racconti in gara è inedito, ma mi piace molto.

I dubbi maggiori che ho però mi vengono proprio dall'aver letto, nelle scorse settimane, molti dei racconti in gara. E se alcuni li ho trovati buoni, la maggior parte mi è sembrata di livello davvero scarso. Non voglio affermare che siano brutti - anzi, alcuni hanno anche delle trame carine, almeno per i miei gusti. Dico solo che oggettivamente molti autori partecipanti a livello tecnico stentano parecchio.

Nei racconti che ho letto, ho trovato di tutto, da una conoscenza nulla dello "show, don't tell" all'abuso delle "d" eufoniche, passando per punteggiature casuali ed errori di semplice grammatica. Alcune di queste storie poi non le definirei nemmeno racconti: si tratta di testi didascalici, che raccontano una storia senza protagonisti e senza mostrare nulla, una semplice trama di fondo più che un racconto vero e proprio. Devo dire che una volta anche io scrivevo cose del genere; non a caso però considero quelle storie molto acerbe. E poi ancora: un paio di racconti sembrano scritti da qualcuno che non ha mai preso in mano un libro di fantascienza - non voglio dire che è così, ma questa è la mia impressione. E così via.

Puntualizzo: non sto scrivendo questo per stroncare questi racconti o metterli in cattiva luce. Anzi, vi inviterei a farvi voi stesso un'idea del loro livello: qui c'è l'elenco completo e in aggiornamento dei partecipanti. Non voglio neppure sostenere che chi scrive nel modo che critico sia un incapace: magari non tutti, ma alcuni possono crescere e diventare dei signori scrittori, visto che le idee alla fine non mancano loro. Può essere così oppure no: di sicuro non posso saperlo, non conoscendo altro di questi autori che un solo racconto. Quello che voglio dire è semplicemente che il basso livello tecnico mi fa avere dei dubbi sul partecipare effettivamente al concorso.

Io non so se il racconto che ho scritto sia bello o brutto, se meriti effettivamente di partecipare o sia da cestinare. Di una cosa però sono sicuro: tecnicamente è ben superiore a molti delle storie partecipanti. Chiamatemi arrogante se volete, ma io non mi ci sento: come ho già detto un mucchio di volte, non sono mai sicuro che quello che scrivo sia valido. Posso solo dire di conoscere la tecnica in maniera almeno discreta, e non è un vanto né una presa di posizione: si tratta semplicemente di un dato di fatto oggettivo.

Detto questo, mi chiedo: cosa succederebbe se, nel caos di un concorso grande come questo, un racconto di quelli che io reputo scarsi vincesse e io no? Ve lo dico io: passerei mesi nella bile. Ne sono sicuro perché è già successo in passato che qualcuno incapace di scrivere tre parole senza infilarci due ripetizioni mi battesse, anche se in un ambito molto più ristretto . In teoria, stavolta non dovrebbe succedere, visto che la giuria sembra seria e anche abbastanza prestigiosa, con in particolare tre scrittori già pubblicati che ne fanno parte. In un concorso con tanti partecipanti, però, non si può mai sapere.

Mi sono chiesto anche: e se invece vincessi, ma qualcuno, conoscendo il livello medio-basso del concorso, pensasse male di me in quanto partecipante? Sì, lo so, è una stupidaggine assoluta: se per assurdo Usain Bolt partecipasse a una gara insieme a degli storpi e vincesse, non vorrebbe dire che è un corridore scarso (non fraintendetemi: non mi sto paragonando a Bolt). Ma visto che la gente è strana. chissà che anche questa idea balzana non verrebbe fuori, in quel caso.

In questi giorni, ho vissuto questi e tanti altri dubbi, che mi hanno reso un po' perplesso. Non ho cambiato idea: sono ancora deciso a partecipare al concorso. Tuttavia, lo faccio con un po' meno convinzione. Ma forse le mie saranno solo seghe mentali, legate proprio al mio racconto. Come già detto non sono capace di auto-valutarmi, né di dire se una mia opera è bella. Tuttavia, posso dire che questo è uno dei miei preferiti, uno di quelli a cui tengo di più. Vorrei quindi sfruttarlo al meglio, e il mio pensiero principale è che, visto tutto quello che ho appena detto, questa potrebbe non essere l'occasione più adatta - anche se dall'altro lato sarei propenso a pensare il contrario.

Volete sapere perché ho scritto questa riflessione? Perché negli ultimi giorni questi dubbi sono divenuti abbastanza pressanti, e non riesco a venirne a capo. Per una volta quindi invece di dare una chiusura "normale" al post, vorrei chiedere la vostra opinione. Voi cosa fareste? Ovviamente questo non è un sondaggio, alla fine sarò sempre io a prendere la decisione finale sul partecipare o meno. Però mi piacerebbe sentire anche la vostra opinione, in modo da schiarirmi un po' le idee. Dite pure la vostra, quindi!

La domanda: come già detto, oggi ti chiedo: tu cosa faresti al mio posto?

6 commenti:

  1. Io ho deciso di partecipare solo a concorsi di chiarissima fama (il Calvino, per intenderci. Non so se esista qualcosa di analogo per la fantascienza). Non che questo tipo di concorsi non abbia i suoi problemi - la trasparenza su tutti, ma anche il costo - ma almeno è un metro ragionevole per poter dire "sono bravo" oppure "no".
    In alternativa si può richiedere una valutazione a una agenzia seria (ce ne sono, basta vedere quali siano gli autori che curano): questa soluzione, però, è piuttosto costosa.
    Infine si può provare a farsi pubblicare da qualche rivista, specialmente tra quelle (se ce ne sono) che comperi abitualmente.

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    1. Io però non ho intenzione di partecipare per poter valutare da solo le mie capacità. Lo faccio solo per mettermi in gioco, nella speranza magari di vincere e far girare un pochino il mio nome - che di sicuro male non fa. Quindi, se anche vincere non provasse la mia bravura, ciò non mi toglie la voglia di partecipare :) .

      Comunque avevo già pensato a una rivista in particolare, e chissà che nei prossimi mesi non possa proporgli qualche racconto. All'agenzia invece non ci ho pensato mai, almeno non seriamente. Adesso comincerò a informarmi, grazie del consiglio ^_^ .

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  2. Ho partecipato una sola volta al Premio Urania, ma dopo aver letto un paio di romanzi che lo hanno vinto ho deciso di non parteciparvi più.
    Non che tecnicamente fossero male, anzi! Ma erano delle non-storie, con dei non-personaggi, con delle non-situazioni.
    Arridatece Farmer e Matheson e Simak! Rivoglio la vera fantascienza!
    E poi, dopo aver letto uno dei romanzi che ha vinto il Premio Strega (mi rifiuto di dirvi quale, ma ci hanno fatto pure il film) ho deciso di lasciar perdere...ma potrei anche cambiare idea! :-)

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    1. Però vedi: se al mio posto vincesse un racconto che non mi piace, ma scritto bene, a me non darebbe fastidio. Penserei che semplicemente i giudici hanno gusti diversi dai miei, e che capita di non essere apprezzati. Avendo subito bocciature ben peggiori di così, me ne farei tranquillamente una ragione.

      Quello che mi disturberebbe è che mi battesse uno alle prime armi, che non conosce mezza regola di scrittura. Se dopo aver lavorato così duramente posso per migliorare in tutti questi anni fossi superato da un principiante, mi sentirei vittima di una grande ingiustizia. Ma io spero che non succeda: dopotutto tre giudici su sei sono scrittori pubblicati, quindi dovrebbero saperne qualcosa, di tecnica :) .

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  3. Ho vinto una decina di concorsi. In almeno venti sono arrivato secondo. In almeno cinquanta non mi hanno considerato. Non gliene frega nulla a nessuno e il tuo nome non gira in ogni caso. Sei comunque al punto di partenza. Però è divertente e hai un motivo valido per scrivere senza cincischiare. Se scrivi qualcosa di decente prima o poi ti premiano da qualche parte. In un concorso con 100 opere solo 10 sono passabili. Non è poi così impossibile emergere.

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    1. Beh, mi sembra positivo. E forse sono io a non aver pensato che forse tutti i concorsi sono così, solo che stavolta anche io - e non solo i giudici - possiamo verificarlo. Grazie dell'opinione, quindi ^_^ .

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