martedì 10 novembre 2015

La rimpatriata e l'autostima

Lo scorso venerdì ho partecipato a una rimpatriata con i miei ex-compagni di liceo. Erano cinque anni che non succedeva: purtroppo tra i vari lavori e impegni di tutti è stato difficile trovare una data. A me personalmente è dispiaciuto molto che ci sia voluto così tanto tempo: alle superiori il nostro gruppo infatti era molto legato. Nonostante questo, nei giorni precedenti alla riunione, da buon ansioso quale sono non ho potuto far a meno di avere qualche timore, su cosa sarebbe potuto succedere. La mia preoccupazione principale era relativa al divario che col tempo si è creato tra noi: molti di loro sono infatti laureati oppure hanno un lavoro stimolante e redditizio. Io invece non sono riuscito a terminare l'università per colpa delle mie debolezze caratteriali, ho un lavoro che non mi piace  e per cui attualmente devo anche stringere la cinghia, visto che devo ancora farmi conoscere e ho un mutuo da pagare. Non lo nego, mi capita molto spesso di sentirmi un fallito: così, per venerdì sera avevo paura di essere giudicato tale anche dai miei vecchi compagni, cosa che di sicuro ai miei problemi di depressione non avrebbe fatto bene.

Quando penso a un evento futuro con ansia, di solito poi scopro che i miei timori sono esagerati; stavolta però erano addirittura infondati! Mi sono trovato molto bene coi miei compagni: sarà perché in generale loro sono persone ottime rispetto alla media, sarà perché come detto eravamo un tempo molto uniti, sta di fatto che nessuno mi ha malgiudicato, nonostante tutto quello che nella mia vita è andato storto. Di più: i miei vecchi compagni si sono mostrati molto empatici quando ho raccontato loro i miei momenti più bui, e hanno compreso le mie scelte. Così, alla fine mi sono sentito quasi come se non fossero passati otto anni dalla maturità. Abbiamo parlato tanto e per me è stata una gran bella serata,

Ripensando all'intera faccenda negli ultimi giorni, mi è apparso chiaro che per uscire dal malessere degli ultimi anni, tra le varie cose ce n'è una che devo apprendere: imparare a guardare a me stesso oggettivamente, come se fossi un osservatore esterno. Se riuscissi a farcela, probabilmente potrei vedere anche i miei lati positivi, oltre che quelli negativi, e questa consapevolezza sarebbe una mano enorme per il mio processo di crescita personale. Quel che è certo (o quasi) è che la mia autostima ne risentirebbe molto in positivo: se attualmente è così bassa è perché tendo spesso a vedere me stesso con un grande pessimismo, come una persona insignificante che non arriverà mai da nessuna parte, un totale incapace. Non posso dirlo con certezza, visto che appunto non riesco a giudicarmi con occhio distaccato, ma probabilmente sbaglio a vedermi così: dopotutto se Monica non fa che ripetermi quanto io sia speciale, e anche ai miei ex-compagni di classe fa piacere la mia presenza, non dovrò essere poi così pessimo come essere umano, no?

Insomma, concludendo questa riflessione personale (e poi torno a parlare di blogging e di scrittura, promesso!), una delle caratteristiche su cui dovrò lavorare in futuro sarà proprio il non fermarmi ai miei confini personali, ma cercare di guardare anche a me stesso, oltre che al mondo, sotto altri punti di vista. E' una cosa utile non solo per quanto riguarda la qualità della mia vita, ma anche per i miei percorsi nella scrittura e nella musica: osservarsi da fuori significa anche essere auto-critici in maniera migliore, il che può aiutare a non esaltarsi troppo ma anche a non ritenersi incapaci, il che è vitale per persone con un'autostima come la mia. So che non sarà facile riuscire a cambiare la mia mentalità, ma avendo almeno realizzato che non ho motivo di temere il giudizio altrui, sono ottimista sul fatto che almeno qualche miglioramento sia alla portata di mano!

La domanda finale: oggi la evito, non saprei proprio cosa chiedere. Se però volete dire la vostra opinione su questi miei pensieri, siete comunque i benvenuti.

12 commenti:

  1. Gli sportivi fanno questo esercizio in vista delle gare: si "visualizzano" vincenti. Lo fanno perché il cervello ama fare profezie che si auto-avverano: così, chi pensa che perderà ha la sconfitta garantita e chi pensa che vincerà, ha ottime possibilità di vittoria.
    È un bell'esercizio, utile in moti frangenti della vita. Non è facile farlo, perché bisogna crederci veramente, ma col tempo si impara e, ogni volta che ci si prova, verrà meglio. Garantito ;)

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    1. Non sapevo che gli sportivi facessero questo. Comunque anche a me capita di sognare a occhi aperti certe cose, ma forse sono poco convinto nel farlo, sono più fantasie che altro. Probabilmente devo ancora proseguire su questo percorso verso l'autostima :) .

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  2. Sicuramente è un grande punto di partenza, l'aver compreso ciò.
    Il resto vien da sé :)

    Moz-

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    1. Uè, Miché! È un po' che non ci si incrocia (anche se ti leggo quasi sempre :) ). Come va?

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    2. Ehi Mic! Tutto ok, tu?
      Io mi preparo per il salto nel decimo anno di blogging, quindi sono preso dalle novità da proporvi... e poi anche dalla vita lavorativa che pare destinata a mutare (meno tempo, organizzazione da rivedere).
      Tu che mi racconti?

      Moz-

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    3. Ciao e benvenuto! Si, anche io sono convinto che il mio sia un bel passo in avanti. Spero mi porti a stare meglio ^_^ .

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    4. Qui tutto al solito. Si scribacchia e si commenta in giro per la rete :)

      (e scusa, Mattia, per l'intrusione ;) )

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    5. Ahaha vero, ci stiamo dicendo i cazzi nostri in casa altrui!! XD

      Mattia, grazie per il benvenuto e in bocca al lupo per il futuro^^

      Moz-

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    6. Non vi preoccupate, la discussione non mi ha dato fastidio per nulla :) .

      @MIkiMoz: di nulla, grazie a te di seguirmi!

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  3. Osservarsi dall'esterno può essere utile, ma non certo facile! Però sono convinta che ognuno abbia un enorme valore e debba guardare a se stesso come a un essere grande e nobile, al di là dei problemi contingenti e di personalità, che sono comunque accessori, riconoscendo anche agli altri la stessa dignità. Non dico che sia più facile... :)

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    1. Sono d'accordo, ma appunto è una cosa molto difficile. Chissà se ci riuscirò :) .

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