martedì 25 agosto 2015

10 persone che vorresti nel tuo locale

Chi mi legge da più tempo forse se lo ricorderà: più o meno in questo periodo lo scorso anno ho postato "10 persone che non vorresti nel tuo locale", un articolo molto ironico in cui volevo sfogare un po' lo stress che la clientela ingestibile della mia gelateria mi causava. Dodici mesi dopo, la situazione si è un po' stabilizzata, vuoi per l'esperienza, vuoi perché ultimamente sto cercando di vivere con un po' più di positività. Perciò, ho deciso quest'anno di metter giù un'altra classifica, stavolta con dieci tipi di persone che, seppur si notino meno di quelle maleducate (se non altro perché sono in minoranza), fa molto piacere ospitare nel proprio locale. Prima di continuare con l'articolo, in ogni caso, un consiglio: se non l'avete fatto, leggete l'articolo dell'anno scorso, visto che questo gli fa spesso riferimento; se invece l'avete già fatto, procedete pure nello scoprire questi dieci personaggi, come sempre in ordine sparso
  • il rispettoso: quando arriva in gelateria, si muove come a casa propria... letteralmente! Quando sporca ci tiene a pulire in prima persona, e quando sposta le sedie poi le rimette al loro posto; non butta mai i tovagliolini e le coppette per terra, ma anzi si serve dell'apposito cestino, e magari se il piccolo Attila che ha come figlio mette in atto la sua performance distruttiva gli tira un bello schiaffone, anziché guardarlo con faccia ebete, come se non stesse facendo niente di male. Personalmente, è così apprezzabile la sua compostezza che al rispettoso offrirei sempre il gelato senza nemmeno pagare, a patto però di tassare anche la maleducazione dei clienti che rispettosi certo non sono; in questo modo però non solo potrei offrire gelati gratis ai pochi clienti simpatici, ma anche moltiplicare di molte volte il fatturato dell'azienda!
  • l'aspirante banchiere: contare i soldi è ciò che vorrebbe fare per vivere, e per questo vuole dimostrare in ogni occasione di essere bravo a farlo. Per tale scopo, l'aspirante banchiere si porta sempre dietro chili e chili di monetine, con cui è solito pagare, rimpinguando le povere casse della gelateria, altrimenti così prese d'assalto dai pigri terminali e dalle loro banconote da cinquanta euro da non poter fornire nemmeno il resto. Quella di pagare soltanto in moneta è considerabile un'ossessione e quindi da curare come tale? Forse, ma comunque per chi è alla cassa da ore, evitare di dover mettersi a contare palate di spiccioli da ridare come resto è veramente un piacere!
  • il piccolo Gandhi: è l'antitesi assoluta del piccolo Attila. Quando entra, saluta i commessi con gentilezza, e poi finché non è il suo turno sta fermo senza toccare e sporcare nulla, così in silenzio che ti puoi persino chiedere se respiri ancora. Quando poi tocca a lui non urla, ringrazia il commesso quando viene servito, e una volta avuto il gelato in mano sporca solo per sbaglio (e in quei rari casi comunque qualcuno pulisce), mai per una precisa volontà distruttiva. Come ho già detto nello scorso articolo, di solito è il figlio di una coppia straniera: purtroppo invece tra gli italiani i piccoli Gandhi sono tremendamente rari, in favore di una predominanza assoluta di piccoli Attila, il che è la principale causa dell'odio dei commessi per il nazionalismo (oltre che di buona parte dei loro istinti omicidi). 
  • l'entusiasta: non voglio sembrare immodesto, ma il mio gelato è davvero il più buono: merito del procedimento, che non usa paste o aromi artificiali, al contrario del novantanove percento delle gelaterie artigianali tradizionali. Nonostante questo, la maggior parte delle persone non si lascia scappare nemmeno un commento: esaltare qualcuno che non siano loro stessi è evidentemente già troppo, nella loro piccola meschinità. Per fortuna però ci sono anche altri che se il gelato è buono lo sottolineano, a volte anche con lodi sperticate. E' vero che si viene pagati anche senza i complimenti dell'entusiasta, ma fa sempre un gran bene all'autostima sentirsi bravi in qualcosa, specie per me che oltre a creare materialmente il gelato, sono anche l'inventore di metà delle ricette che attualmente produciamo.
  • il famelico: è una degenerazione (in meglio) dell'entusiasta: il gelato infatti gli piace così tanto che ne deve prenderne ancora e ancora, sperticandosi nel frattempo nel comporre poemi che ne tessono le lodi, per la gioia di tutti i lavoranti. Se io fossi ricco, al famelico erigerei una statua in oro puro davanti alla gelateria: è merito solo suo se il mio locale (ma penso anche gli altri) riesce a tirare avanti con relativa tranquillità, sfuggendo al triste destino a cui i soliti clienti tirchi lo condannerebbero se diventassero una maggioranza assoluta. 
  • il bimbo intelligente: al contrario della stragrande maggioranza dei suoi simili, guarda più alla sostanza che all'apparenza. Per questo, i non costringe il genitore a farsi il mazzo per trovare gusti improbabili come "puffo" o "violetta"; preferisce invece farsi comprare gelati naturali buoni e sani, come quelli che ha la mia gelateria. Come in tutte le altre categorie, purtroppo anche questa è estremamente rara: la maggior parte dei ragazzini (ma anche una consistente parte di adulti, genitori compresi) fa invece dell'idiozia la sua bandiera, e preferisce comprare dello scarso gelato industriale rispetto al nostro, magari annunciandolo pure ad alta voce davanti ai gelatai stessi, che sorridono anche se nel cervello invocano l'intervento di Thor o di Zeus a fulminare il bambino (o l'adulto) in questione appena esce.
  • il disorientato educato: è esattamente come il suo collega, il disorientato "normale": non possiede alcun senso dell'orientamento, riuscirebbe a perdersi persino se ci fosse un'unica strada, e al posto dei guardrail ci fossero cartelli che ogni tre metri indicano la meta. Al contrario del suo omologo, però, quando entra in gelateria, si rende conto di non essere in un ufficio informazioni: per questo, dopo aver ricevuto le indicazioni di cui aveva bisogno, ricompensa il commesso per la sua generosità, comprando almeno qualcosa. Peccato però che questa sia una frazione infinitesima dei disorientati: evidentemente per la maggior parte di loro il non saper trovare la strada è solo una delle espressioni di qualche problema comportamentale ben più grave.
  • il filantropo: la maggior parte dei clienti è del tipo "tirchio che anche i venti centesimi del supplemento panna sono un furto", ma lui no. Il filantropo è un tipo estremamente generoso con tutti: non solo si prodiga per le iniziative di beneficenza della gelateria (che sia per i bambini poveri o per quelli malati poco gli importa), ma soprattutto è l'unico che riesce a lasciare a bocca aperta i commessi. Come? Facendo una cosa incredibile: lasciando una mancia! Di solito è gusto qualche decina di centesimi, il che fa arrabbiare, ma non con il filantropo: se infatti ogni cliente fosse come lui, ogni commesso potrebbe vivere solo di mance. Purtroppo non è così, questo tipo di cliente è più unico che raro, perciò bisogna rassegnarsi a essere circondati da tirchi e a comprarsi i due caffè all'anno offerti dai rari filantropi che visitano la gelateria.
  • il sorridente: il suo gusto preferito è terminato? Ha sempre trovato gelati a prezzi più bassi? E' arrivato prima dell'orario di apertura e deve aspettare prima di essere servito? Qualcuno gli passa davanti in fila? A lui tutto questo importa poco: sarà sempre sorridente e cortese al massimo, e accetterà di buon grado tutto quanto con gioia, portando allegria anche ai commessi. Qualcuno potrebbe pensare che sorrida sempre in quanto un po' ebete, il che forse è vero, in certi casi. Poco importa, però, visto che il sorridente è soprattutto una persona di buon cuore: una cosa estremamente rara, di questi tempi!
  • Il signor gentilezza: l'ho posto alla fine della classifica in quanto quella dei gentili potrebbe non essere una vera e propria categoria, quanto una fortunata combinazione di tutte le caratteristiche viste fin'ora. Quando arriva saluta, non chiede mai uno sconto, perdona senza problemi se capita che siano i commessi a fare uno sbaglio; tratta la gelateria come il rispettoso, è spesso entusiasta o addirittura famelico, usa le monete come l'aspirante banchiere e a volte è persino generoso come il filantropo. Quando infine, con un "arrivederci" di cuore lascia la gelateria, una bella atmosfera si espande al suo interno... almeno fino all'arrivo della prossima persona ignorante e maleducata, che interrompe la magia. Unico problema del signor gentilezza: è una razza di cui restano solo pochi esemplari, peraltro in costante diminuzione. Faccio perciò un appello accorato al WWF: lasciate perdere le tigri e i panda e salvate i signori gentilezza, è solo merito loro se il tasso di omicidi multipli, suicidi e torture tra i commercianti è così basso!

2 commenti:

  1. Sabato, giro in bici, tappa alla gelateria vicino a casa, artigianale, e secondo me ottima. Mi identifico col banchiere, cerco sempre di avere moneta, anche se non sempre è possibile, scontrino, prendiamo il cono, lo mangiamo di gusto fuori sulla panchina, e prima di andarcene mi soffermo con la proprietaria, fuori a fare quattro chiacchiere con un'amica e le dico "il suo gelato è sempre eccezionale!"

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    1. Ciao e benvenuta su questo blog!
      Sono sicura che la proprietaria del locale sarà stata molto felice. Purtroppo però le persone gentili come te sono davvero poche, per la mia esperienza, mentre quelle maleducate sono la maggioranza: in tal senso ho così tanti aneddoti sulle risposte cattive (o stupide) della gente, sulla sporcizia buttata a terra a due metri dal cestino, sugli insulti che mi becco quasi quotidianamente, che potrei scriverci un libro - e non è detto che un giorno non lo faccia :D . In ogni caso, grazie per il commento :) .

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Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!