venerdì 19 aprile 2013

Riflettendo sul mio stile di scrittura

Sto vedendo, in questo periodo, molti commenti a ciò che scrivo (non qui, ma altrove), e ciò mi ha permesso di capire un po' di cose sul mio stile. Innanzitutto, devo cominciare dicendo che mi sono trovato in una situazione pressoché kafkiana: infatti, io puntavo tutto sui racconti, le poesie erano solo un passatempo senza la benché minima pretesa... ed invece pare che, alle altre persone, le mie poesie piacciano moltissimo, mentre i racconti molto meno. Strano!

Passando a questi ultimi, le critiche che mi vengono mosse sono principalmente di forma. In particolare, quelli  di fantascienza sarebbero una lunga sequela di fatti, senza azione ne null'altro, e ciò li penalizzerebbe abbastanza, anche se a me piacciono comunque così. E' probabile che in generale, però, così sia davvero, e questo mi ha portato a riflettere un po' su come renderli più interessanti. La mia conclusione è stata che, molto probabilmente, i miei racconti dovrebbero essere più lunghi e con più sottotrame, in poche parole dovrebbero trasformarsi quasi in romanzi; proprio questo mi ha fatto pensare che forse il mio stile è più adatto per le lunghe distanze. Non so se sia così o meno: tutto ciò che so è che, per i prossimi racconti, renderò la narrazione più lunga e meno descrittiva, cosicché possano risultare più interessanti, il che significa che mi concentrerò di più sui racconti meno di fantascienza e più onirici, o almeno su racconti fantascientifici più "raccontati" che in passato.

Comunque sia, è proprio per questo pensiero che in questo periodo mi sto concentrando come non mai sul romanzo: se è proprio sulla lunga distanza che rendo meglio, perché non provare con esso? Ecco perché sto correndo, ristrutturando quello che già ho e scrivendo ancora il tutto: perché voglio verificare proprio se, invece che un racconto, un romanzo sarebbe più interessante per i lettori. E' per questo che impiego meno tempo su tutto il resto, anche sui post d'opinione, che non ho molto tempo per sviluppare, ma non temete: presto spero di tornare a postare di più qui su Hand of Doom, anche perché il periodo nero sembra stia finendo, e potrò essere più concentrato sul mio lavoro. Questo è quanto.

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