giovedì 1 settembre 2011

Conversione

Ecco qui una nuova, ennesima, poesia triste, che ho composto ora. Non parla di una conversione in senso stretto, nel mio ateismo non cambia nulla: solo, volevo narrare questa grande conversione metaforica che sto vivendo in questo periodo. Spero che vi piaccia, miei pochissimi lettori.

Conversione

Una volta, tempo fa
Credevo in una divinità
Un Dio chiamato Amore.
Ma or, anche se il mio cuor
Ancora tanta speme ha,
Ho smesso di volerci creder.

Ora la mia unica Dea
Si chiama Morte, ed io
La prego tutti i giorni
Che mi porti via da qui,
Da questo mondo che ormai
Per me è diventato orrendo.

Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!